Vita, morte e trasfigurazione del signore di Lapalisse
Una consolidata "idée regie" vuole che di una battaglia si abbia sempre a dire che fu sanguinosa e che comportò due vittorie: quella dei vincitori e quella dei vinti. Anche la Battaglia di Pavia del 1525 lasciò in campo migliaia di cadaveri, molti dei qauli «eccellenti». La vittoria di Carlo V fu clamorosa; ma i vinti passarono agli onori delle cronache di piazza grazie all'appetito di Francesco I (che sui resti fumanti del campo di battaglia pare avesse scoperto la "zuppa alla pavese", preparata con meste estemporaneità da una contadinotta del luogo) e alla figura di un celebre caduto: Jacques de Chabannes, Signore di Lapalisse, che, vittorioso sull'oblio del tempo, avrebbe poi regnato incontrastato nel campo della facezia. Con questo libro la verità lapalissiana torna alla luce e il lettore è portato a esplorare la «vera» storia dell'eroe, che sembra essere stata del tutto dimenticata. Ma sulla scena che il malizioso autore va ad animare si susseguono scontri e battaglie; scorrono sangue e vino; compaiono pulzelle plurimaritate giunte vergini all'incontro della sorte; regine femministe dalla battuta pronta; re di scarsa o eccessiva baldanza in guerra o in amore; mercenari svizzeri impegnati a difendere più che altro il soldo e il mansionario.
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