Fiat 600 e derivate

Fiat 600 e derivate

Secondo Dopoguerra. Cambiamento epocale per l'Italia e anche per la Casa torinese, che ripensò in forma più concreta e innovativa la sua idea di auto popolare. Nel Paese mancava tutto, e la Fiat di Vittorio Valletta dovette raggiungere il suo obiettivo di motorizzare gli italiani con risorse davvero modeste. Insostenibile per costi di produzione la soluzione "tutto avanti", il motore a quattro cilindri in posizione posteriore era l'unica via per ottenere un'abitabilità sufficiente per quattro persone. Problemi di stabilità e messa a punto accompagnarono i collaudi, ma la "600" crebbe velocemente, al pari degli italiani. La piccola utilitaria, presentata il 9 marzo del 1955 a Ginevra, diventò così un'icona del miracolo economico. Corredato da una completa documentazione fotografica d'epoca, da dettagliate schede tecniche e da un'accurata guida al restauro, il volume racconta tutta la storia e l'evoluzione della piccola torinese, che seppe conquistarsi il proprio spazio anche fra i carrozzieri e un ruolo di primo piano nello sport, con le derivate Abarth che popolarono circuiti e cronoscalate, divenendo insostituibile palestra per varie generazioni di piloti.
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