Pessima amica
La nostra cultura è sempre più inondata di narrazioni sulla forza dell'amicizia femminile: sono ormai parte di una controstoria femminile del mondo, fatta di empowerment e girl power, di sorellanza tra donne che lavorano e lottano per il futuro. Tuttavia, Tiffany Watt Smith, storica delle emozioni, si è sempre trovata un po' a disagio: la sua vita privata è sempre stata meno idealizzata, piena di amicizie turbolente, amiche che sembravano troppo soffocanti o troppo latitanti. Ha rotto di punto in bianco con amiche fedelissime, e di altre ha perso le tracce nel silenzio e nella lontananza, per non parlare delle centinaia di amicizie di convenienza e opportunità, più che affinità. Forse per esorcizzare i suoi disastri personali, Tiffany Watt Smith ricostruisce con acume e ironia le origini del mito dell'amicizia femminile, mettendone alla prova i presupposti e sfatando qualche stereotipo (l'amica rivale, la traditrice per gelosia, la falsa amica...), nella consapevolezza che tutte, a un certo punto, sono state ""una pessima amica"". Ma non bisogna disperarsene: le amicizie femminili sono state per secoli magnificate, messe in discussione, ingigantite e stigmatizzate, stratificando un'eredità di ideali impossibili. È ora di liberarsene un po', e ritrovare la gioia istintiva e incosciente dell'amicizia.
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