La Pedagogia del volto. Educare dopo Levinas

La Pedagogia del volto. Educare dopo Levinas

Emmanuel Lévinas (1905-1995) è considerato il massimo filosofo dell'etica del Novecento. Anche se non si è mai occupato direttamente di pedagogia, la sua opera, incentrata anzitutto sul volto dell'altro e sulla critica del narcisismo della filosofia occidentale, offre una nuova chiave di lettura pedagogica: l'alterità come paradigma per l'educazione del futuro. Al di là dell'egocentrismo e dell'eurocentrismo abbiamo bisogno di una visione capace di rinnovare l'umanesimo del soggetto. L'educazione all'ascolto, l'etica del limite e della responsabilità, la verità nomade (Abramo contro Ulisse)... sono tanti motivi stimolanti per tutti. Solo un percorso di autodecostruzione consente la ricostruzione di un io ospitale, aperto all'altro "che mi fa visita". Come scrive Emilio Baccarini nella prefazione "la pedagogia del volto diventa, nell'oggi della complessità e della molteplicità dei volti diversi che quotidianamente si incontrano, la sfida urgente di formare persone che siano veramente in grado di incontrarsi e di guardarsi, consapevoli che l'altro lo riguarda". A tal punto, e così da vicino, da rispondere: "Eccomi".
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