Libri e biblioteche. Pagine scelte e presentate da Luciano Canfora

Libri e biblioteche. Pagine scelte e presentate da Luciano Canfora

Arroccato in un metaforico vascello uno straordinario libraio romano, che conosce come pochi la sua arte, sogna di raccogliere in un unico grande libro i frontespizi, gli "indirizzi" ai lettori, in breve la 'storia' di alcuni dei grandi libri ai quali dobbiamo ciò che siamo. Anche i bibliofili sognano. Giovanni Tzetzes sognò un libro che non sapeva più rintracciare: lo sognò in fiamme. Ed il protagonista dell'"Enfer du bibliophile" di Asselineau, cioè Asselineau stesso, sogna, nell'ultimo capitolo dell"Enfer", che una banda di feroci librai, capeggiati da un demone, gli saccheggia, per puro vandalismo, i libri raccolti in una vita: "i libri cadevano come pioggia, si schiantavano sul selciato". Il sogno dei bibliotecari è invece più sereno: nulla più, nulla meno che fermare il tempo. Raccogliere libri e classificarli per futuri lettori che non conosceremo mai, che verranno (noi immaginiamo) secoli dopo di noi significa pensare che se non noi, almeno quello cha a noi piacque leggere durerà 'sine die'. In questo, i bibliotecari completano il mestiere degli storici: i quali ugualmente anche si illudono di fermare il tempo con l'antico ritrovato di fissare gli eventi sulla carta. Ma già perché letti da altri, i fatti, come del resto i libri, divengono altro. E' il presente, o per meglio dire il presente di ogni generazione, che alla fine prevale. Libri e biblioteche ne sono l'alimento: in ogni momento uguale e diverso.
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