Come farla finita con il fascismo

Come farla finita con il fascismo

«Contro il fascismo non ho che una ragione di avversione: ma quest’una perentoria e irriducibile, perché è avversione morale» - Lettera al Giudice istruttore di Savona, 1927 Ferruccio Parri, uno dei maggiori esponenti dell’antifascismo italiano e della Resistenza e uno dei padri fondatori della Repubblica, è una vera e propria guida. I suoi scritti e i suoi discorsi ci conducono, ancora oggi, tra una ragnatela di parole chiave necessarie per contrastare il ritorno di retoriche e pratiche violente e identitarie. Che se fasciste non sono, al fascismo assomigliano molto. Per Parri ci sono due modi per togliere di mezzo il fascismo. Il primo è di non «contentarsi dei convegni, delle imprecazioni, delle minacce discorsive, dei rimbrotti al governo, ed alle sue incapaci forze dell’ordine». Il secondo «è di riuscire ad inventariare quali sono le origini e le fonti della ripresa neofascista, quali possono essere i gruppi e le forze già attualmente interessate a possibili rovesciamenti. Senza nessuna illusione naturalmente che basti la vigilanza a sgominare le cattive intenzioni». Ma inventariare significa anche costruire una filiera di concetti e di immagini con cui il presente cessa di essere quello che è per iniziare a essere visto come effetto di ciò che si sceglie. La convinzione è che ‘farla finita con il fascismo’ diventa possibile non se si aspetta ma se, sulla scia delle idee di Parri, nel passato si trovano le risorse e le parole per ‘fare futuro’.
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