La confessione di fratello Haluin

Dopo essere stati cullati da un mite autunno, è con una certa sorpresa che i monaci dell'abbazia di Shrewsbury si trovano a dover fronteggiare, durante l'inverno del 1142, una serie di fitte nevicate, tanto benefiche per i campi quanto pericolose per alcune strutture dell'abbazia, che rischiano addirittura di crollare sotto il peso della bianca coltre. E infatti, proprio mentre cerca di riparare un tetto assai danneggiato, fratello Haluin precipita rovinosamente a terra, riportando ferite e fratture così gravi da far temere per la sua vita. Su quello che potrebbe essere il suo letto di morte, Haluin confessa all'abate e a fratello Cadfael l'orribile segreto che pesa sul suo animo e che risale all'epoca in cui ancora non era divenuto monaco: la scoperta che Adelais de Clary, madre di Bertrade, la fanciulla di cui era innamorato, aveva provocato la morte sia della figlia sia del piccolo che lei portava in grembo, innocente ma scandaloso frutto dell'amore tra Haluin e Bertrade. I due benedettini ascoltano sgomenti la confessione e quando Haluin, seppure con enorme fatica, guarisce, non possono opporsi alla sua intenzione di compiere un pellegrinaggio fino alla tomba della sventurata Bertrade. Un viaggio lungo e arduo, quello che Haluin si accinge a compiere, in compagnia soltanto del proprio dolore e di fratello Cadfael, sollecito e attento come sempre. Ma soprattutto un viaggio imprevedibile, destinato a gettare una nuova luce sulla terribile vicenda di Adelais e Bertrade e a provocare nei due monaci un torrente di emozioni simile a quelli che si formano in primavera allorché l'acqua, infine libera dalla morsa del gelo, torna a scorrere, pura e purificatrice...